Santa Maria di Leuca

Baia sicura e ponte tra Oriente e Occidente, la "Finibus Terrae" è il luogo per eccellenza sempre "baciato dal sole"

santa maria leuca santuario

A metà strada tra Oriente e Occidente, e tra storia e leggenda. Santa Maria di Leuca non è solo uno splendido borgo sul mare, ha qualcosa in più. Estremo lembo di Puglia, è da sempre baia sicura e luminosa per i naviganti, e la chiave che apre quello scrigno di tesori che chiamiamo Salento. Come viaggiatori che si incontrano a metà strada dopo un lungo cammino, qui, tra Punta Ristola e Punta Meliso, si congiungono i due volti della penisola salentina, quelli baciati dal sole e dai due mari. Ma poco importa se la linea di demarcazione tra Mar Ionio e Mar Adriatico, solitamente identificata all’altezza di Punta Meliso, sia solo una convenzione nautica (il confine ufficiale è tra Punta Palascia e Capo Linguetta in Albania), Santa Maria di Leuca è la terra di confine per eccellenza che divide, e unisce, popoli e culture.

Indietro ci sono muretti a secco, stradine immerse nel verde, e vicoli e borghi bruciati dal sole, davanti un paesaggio selvaggio caratterizzato da scogli irti, promontori sul mare e una finestra che affaccia su un pezzetto di infinito.

Approdo obbligato agli albori della civiltà per commercianti, soldati e naviganti che affollavano le vie marine verso l’oriente e viceversa, il porto di Leuca era per gli antichi marinai greci un posto sempre illuminato dal sole, perciò leukos, “bianco”. Le strade pagane ben presto sarebbero state percorse dal processo di evangelizzazione cristiano grazie all’arrivo di S. Pietro dalla Palestina, il quale dedicò a Maria Vergine l’antico tempio della dea Minerva l’attuale Basilica di Santa Maria de finibus terrae. Il Santuario, oggetto di numerose devastazioni, è stato ricostruito più volte, fino ai lavori voluti nel 1720 dall’allora vescovo Mons. Giovanni Giannelli e a quelli di restauro nell’Anno Domini 2000. Nel 1990 il Santuario è stato eletto a Basilica Minore dal Papa Giovanni Paolo II in visita a Santa Maria di Leuca.

Sulla sommità di Punta Meliso, a due passi dal Santuario, si trova l’altissimo faro, in funzione dal 1866. Dal suo terrazzo centrale, a ben 254 gradini per accedervi e a 102 metri dal livello del mare, è possibile scorgere Corfù e i monti della Calabria. Impossibile non subire il fascino di tanta bellezza, che negli anni non ha fatto che alimentare le tante leggende sul suo conto. Ecco allora che dalla acque del porto di Leuca ha origine la storia d’amore e di dolore della bianca sirena Leucasia, che, rifiutata dal giovane Melisso, lo fece annegare assieme alla sua amata. Ai due corpi, separati per sempre sui lembi opposti di un golfo, la Dea Minerva offrì l’eternità pietrificandoli, dando origine, secondo la leggenda, alle estremità di Punta Meliso e Punta Ristola.

santa maria di leuca lecce salento 2Sulla costa leucana, un susseguirsi di scogliere rocciose a picco sul mare e cavità marine, rimane il fascino di storie fantastiche, ma anche i segni di antiche civiltà: nelle suggestive grotte scavate nei secoli dalle mareggiate sono state rivenute importanti testimonianze del insediamenti preistorici, come la Grotta Porcinara, già frequentata fin dall’VIII secolo a.C. fino al II secolo a.C., prima come santuario messapico, poi come luogo di culto romano. Famosa è la Grotta del Diavolo, che deve al suo nome a un’antica superstizione popolare secondo la quale i lugubri rimbombi che si potevano udire nella grotta erano dovuti alla presenza del diavolo. La grotta, quaranta metri in lunghezza e diciassette in larghezza, fu esplorata  nel 1871 da Ulderico Botti. Quei primi scavi portarono alla luce numerosi reperti (conservati oggi nei musei di Maglie e Lecce), rappresentati da ossa, valve, armi e utensili, che fanno pensare ad una frequentazione della grotta sin dal Neolitico. Importanti testimonianze sono state rinvenute anche nella grotta dei Giganti e nella grotta del Bambino. Non è difficile immaginare come alcune di queste grotte, accessibili solo via mare, siano scenari mozzafiato per gli appassionati di immersione. L’affollato mondo sommerso leucano, in un gioco di colori, luci e ombre, non può che offrire un’esperienza a contatto con la natura difficile da dimenticare. Non da meno sono le spiagge intorno al Capo di Leuca, luoghi per tutti i gusti: che si sia alla ricerca di spiagge incontaminate o di tranquillità e comfort per una vacanza per la famiglia, anche grazie alla creazione di appositi itinerari guidati tra le bellezze architettoniche e paesaggistiche.

Ad arricchire il già florido volto naturale di Santa Maria di Leuca, ci sono anche dei veri gioielli di architettura, le ville ottocentesche, molte di esse frutto dell’incontro con molte popolazioni che hanno attraversato il mediterraneo, testimoniato dalla presenza di diversi stili. L’opera di restauro che ha coinvolta alla fine dell’800 l’intera località ha portato Leuca a diventare una delle più rinomate mete turistiche, grazie al moderno porto peschereccio e turistico.

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